Profilo epidemiologico: Leishmaniosi

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La Leishmaniosi umana è una antropo-zoonosi che presenta un ampio spettro di sindromi, sia localizzate sia sistemiche come la leishmaniosi cutanea, mucosa e viscerale. La leishmaniosi cutanea è la forma più frequente.

Agente infettivo: Leishmania (protozoi)

Epidemiologia, distribuzione geografica e impatto della malattia: La leishmaniosi è presente in 98 paesi,nei 5 continenti. Annualmente si registrano circa 1,3 milioni di nuovi casi. Di questi, circa 300.000 sono forme viscerali e per il 90% si tratta di casi registrati in Bangladesh, Brasile, Etiopia, India, Nepal, Sud Sudan e Sudan. Il restante milione di casi è attribuibile a forme cutanee e mucocutanee. Il numero stimato di decessi per leishmaniosi viscerale ogni anno è di circa 20.000 – 50.000. La leishmaniosi, negli ultimi due decenni, ha ampliato la sua distribuzione geografica e il numero di nuovi casi è aumentato esponenzialmente. Visto che l’obbligo di notifica della malattia è presente solo nel 34% dei paesi endemici, l’esatto carico della malattia resta ancora poco definito. Numerosi sono i fattori di rischio che possono facilitare la diffusione della malattia, in particolare: scarse condizioni socioeconomiche, malnutrizione, cambiamenti climatici e ambientali, fenomeni migratori, situazioni di conflitto e condizioni di immunodepressione come la co-infezione con il virus dell’HIV. La co-infezione con il virus dell’HIV facilita inoltre lo svilupparsi di forme viscerali. Le leishmaniosi cutanee colpiscono a tutte le età soprattutto maschi, adolescenti e giovani adulti. La leishmaniosi viscerale colpisce più spesso i bambini e gli adulti non immuni o immunodepressi.

Modalità di trasmissione: I vettori sono ditteri ematofagi di generi diversi. Le leishmanie sono trasmesse all’ospite definitivo dal pappatacio di sesso femminile durante il pasto ematico. I pappataci si infettano pungendo un ospite infetto. I serbatoi dei parassiti sono varie specie di mammiferi infettati cronicamente. L’uomo è ospite definitivo accidentale.

Cenni clinici: La leishmaniosi cutanea, è caratterizzata da lesioni (ulcere) localizzate (singole o multiple) o disseminate sulle parti del corpo esposte. In genere le ulcere vanno incontro a guarigione entro un periodo variabile da mesi a anni, lasciando cicatrici deostruenti con disabilità di vario grado. La leishmaniosi muco-cutanea è caratterizzata da ulcere che interessano le mucose del tratto respiratorio superiore, causando gravi mutilazioni. Quasi il 90% dei casi viene descritto nello Stato Plurinazionale di Bolivia, Brasile e Perù. La leishmaniosi viscerale è la forma di leishmaniosi più grave, a coinvolgimento sistemico, soprattutto di milza, fegato e midollo osseo.. Negli individui non indigeni e nelle prime fasi delle epidemie, l’esordio è improvviso, con improvvisa comparsa di febbre irregolare e ricorrente e sudorazioni notturne. Evolve poi con calo ponderale, grande spossatezza, anoressia, epato-splenomegalia, pancitopenia e iper-gammaglobulinemia. Nei pazienti che vivono in zone endemiche, l’esordio della malattia è molto insidioso e può decorrere in modo non evidente per molto tempo. La leishmaniosi viscerale è in genere letale nell’arco di due anni se non trattata.

Prevenzione e controllo: Non sono disponibili vaccini né una chemioprofilassi, la prevenzione della malattia si basa quindi sul controllo vettoriale (interventi ambientali, utilizzo di agenti di controllo, etc.) e sulla protezione dal contatto con il vettore dei residenti delle zone endemiche (Abiti che coprano completamente la cute, utilizzo di repellenti, zanzariere, etc.).

Prospettive e sfide: Gli ultimi aggiornamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla situazione epidemiologica hanno evidenziato notevoli gap riguardanti la conoscenza dell’incidenza e del carico di malattia. Risulta pertanto necessario lo sviluppo di robusti sistemi di sorveglianza. L’obiettivo proposto dall’OMS è l’eliminazione della leishmaniosi viscerale come problema di sanità pubblica nella regione del sud-est asiatico entro il 2020 e una significativa riduzione nella sua morbosità e mortalità in altre regioni endemiche. Le priorità della ricerca devono essere orientate a: colmare i vuoti di conoscenza relativi alla esatta epidemiologia e ai pattern di trasmissione della malattia, sviluppare test diagnostici rapidi per l’individuazione della leishmaniosi viscerale e delle sue resistenze ai farmaci, ricerca di nuove terapie (di minor durata, più efficaci e sicure) e di vaccini.

LEISHMANIOSI

Distribuzione mondiale di leishmaniosi cutanea, 2012

LEISHMANIOSI

Distribuzione mondiale di leishmaniosi viscerale, 2012

“Investing to overcome the global impact of neglected tropical diseases: third WHO report on neglected diseases 2015.”

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