19Dicembre

Creata la rete dei referenti delle aziende sanitarie per la salute dei migranti

Grazie alla collaborazione di tutte le Aziende Sanitarie toscane è stata creata la rete dei referenti per la migrazione distribuita sull’intero territorio regionale.

I nominativi di tutti i referenti si trovano a questo link.

Si tratta di una rete di attori che operano in modo organico e organizzato, condividendo progettualità e azioni, al fine di contribuire al miglioramento dei percorsi di cura e dei processi di integrazione dei cittadini migranti attraverso interventi mirati e coordinati a livello regionale per garantire equità e appropriatezza nell’offerta sanitaria.

I referenti della rete rappresentano un punto di riferimento all’interno dell’azienda di appartenenza, proprio per il loro compito di veicolare le informazioni sul tema della salute dei migranti in modo capillare e strategico, riportando un’analisi del contesto territoriale e dei bisogni rilevati nelle proprie aree.

La rete è così costituita: un referente per ciascuna delle tre Azienda-USL, un referente per ciascuna delle quattro Aziende Ospedaliero-Universitarie Toscane. Ogni Azienda-USL  ha istituito, altresì, un   comitato   interno   per   la   migrazione   e   salute   su   base   territoriale,   che   si raccorda direttamente con il Centro di Salute Globale (CSG) al fine di condividere attività e proposte.

Al primo incontro della rete, che si è svolto il giorno 22 Novembre nella sede della Direzione Regionale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, hanno partecipato, oltre ai referenti e lo staff del CSG, anche il Dott. Fabio Voller (Agenzia Regionale di Sanità della Toscana – Ars) e il Dott. Lorenzo Roti (Organizzazione delle cure e percorsi di cronicità – Regione Toscana).

La riunione è stata un momento di incontro utile per presentare la rete, il ruolo del Centro di Salute Globale alla luce di quanto stabilito nella legge di riordino del SSR Toscano e per promuovere una riflessione sui diversi modelli di accoglienza nelle tre ASL.  Inoltre è stato proposto di lavorare in maniera congiunta ad un protocollo sanitario unico regionale e alla raccolta e sistematizzazione di dati sanitari riguardanti richiedenti asilo e migranti presenti in maniera irregolare sul territorio.

 

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