03Agosto

Insufficienza renale cronica in Nicaragua: la missione dell’Azienda Sanitaria Toscana nord-ovest in occasione della “giornata del rene”

Il 14 giugno 2017 a Mina el Limón, nel Municipio di Larreynaga in Nicaragua si è svolta la “giornata del rene”, una occasione per svolgere attività di sensibilizzazione sul tema della dialisi e per svolgere attività di diagnosi preventiva sulla insufficienza renale cronica (IRC) per 180 persone. Ad organizzare l’incontro è stato il locale coordinamento per il supporto ai pazienti in IRC, che comprende varie associazioni locali, religiose e laiche. L’incontro ha visto la partecipazione di un gruppo di nefrologi toscani provenienti dall’Azienda Sanitaria Toscana Nord-Ovest.

Questa attività rientra nell’ambito delle iniziative previste dal progetto “Emergenza IRC (insufficienza renale cronica) nel Dipartimento di Leòn. Ricerca epidemiologica e promozione della salute”, cofinanziato dai fondi regionali di cooperazione sanitaria internazionale, coordinato dalla Croce Rossa Italiana, Comitato Regionale Toscana in partenariato con le seguenti aziende sanitarie toscane: Azienda-USL Toscana Nord-Ovest, Azienda USL Toscana Centro, AOU Pisana e AOU Meyer. Il progetto ha come obiettivo generale quello di prevenire l’insufficienza renale cronica nel Dipartimento di León in Nicaragua e migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso attività di formazione, assistenza tecnica e sensibilizzazione alla tema della IRC.

Mina el Limón è formata da un piccolo centro urbano e da alcune comunità rurali, la sua economia è incentrata su una miniera d’oro che fornisce posti di lavoro ma che è causa anche un fattore di inquinamento ambientale a causa dell’uso di sostanze altamente inquinanti per l’estrazione a cui si aggiungono i pesticidi usati massicciamente in agricoltura. Questi fattori, assieme a stili di vita scorretti quali abuso di antinfiammatori e di bevande zuccherate e la scarsa abitudine alla idratazione, spiegano l’alta prevalenza di IRC. Quest’ultima raggiunge, infatti, in questa area che livelli molto alti riguardando il 26,7% della popolazione tra cui il 30% tra la popolazione maschile. Nell’ambito del progetto è stato realizzato uno studio di prevalenza che ha portato a risultati sorprendenti: nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 17 anni, il 14% presentano problemi renali (sia pure allo stadio 1); nella fascia d’età più avanzata, quella oltre i 75 anni, soltanto il 10% della risulta sano. In Nicaragua, paese che conta 5 milioni e 800 mila abitanti, sono presenti solo 22 nefrologi e non è presente alcuna specializzazione in nefrologia: condizioni insufficienti per affrontare questa situazione critica, nota alla comunità scientifica fin dagli anni ’90.

Tra le diverse attività svolte dal team di nefrologi toscani nel corso della missione è risultata essere di particolare impatto la visita presso alcune comunità rurali dove non era mai arrivato uno specialista, una iniziativa particolarmente apprezzata dalla popolazione locale e ha permesso di divulgare informazioni utili alla prevenzione della malattia, ad esempio quelle relative ai fattori di rischio derivanti da stili di vita o esposizione ad agenti contaminanti. La missione dei nefrologi ha inoltre permesso di effettuare attività di diagnosi su alcuni casi ad uno stadio ancora trattabile:. la scarsissima presenza di posti di emodialisi nelle strutture sanitarie, rende la possibilità di effettuare una diagnosi precoce determinante al fine di salvare migliaia di persone.

I partner toscani sono attualmente impegnati nelle attività di ricerca finalizzata ad individuare i fattori di rischio che possano essere correlati alla malattia e in quelle di assistenza tecnica relativamente alla igiene ambientale, in particolare quella dell’acqua dove sono in corso analisi per individuare contaminanti e attività di supporto al miglioramento della rete idrica del Municipio di Larreynaga. Riguardo a ques’ultimo, dalla prima serie di analisi su 143 pozzi del Municipio sono emersi vari tipi di contaminazione: di tipo batteriologico nei pozzi più superficiali,di metalli pesanti in quelli più profondi e di pesticidi. La maggioranza dei pozzi contiene acqua che non è risultata idonea al consumo umano, ma la contaminazione non è tale da poter spiegare la prevalenza della IRC. Nell’ambito del progetto, in partneriato con l’Università di Ingegneria di Managua, vengono effettuati studi e ricerche sulla qualità dell’acqua ed è in programma una formazione sul buon uso dell’acqua destinata ai leader comunitari e ai responsabili dei mini acquedotti, in collaborazione con la Water Right Foundation.

La multidisciplinarietà del team di progetto e la volontà di lavorare in diversi ambiti, strettamente correlati tra loro, rappresentano il valore aggiunto dell’iniziativa, che intende mettere in moto un meccanismo che permetta di affrontare efficacemente la insufficienza renale cronica.

cooperazione, cooperazione sanitaria internazionale