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Albania

Medici per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
1,15

Personale infermieristico e ostetrico per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
3,99

Risorse esterne per la sanità come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
3,7

Spesa sanitaria out-of-pocket come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
52,2

Spesa sanitaria pubblica come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
47,6

Spesa sanitaria privata come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
52,4

Spesa sanitaria totale pro capite (PPP int. $) (WHO 2012):
541,4

Spesa sanitaria totale come % del GDP (WHO 2012):
6

Scheda paese

Introduzione. L’Albania è un paese a medio reddito che conta circa 3,3 milioni di abitanti e che ha compiuto enormi sforzi per stabilire nelle ultime due decadi una democrazia multi partitica e un’economia di mercato. Prima della crisi l’Albania cresceva del 6% all’anno in termini di PIL, aveva ridottto il tasso di povertà portandolo al 12,4% e riusciva a mantenere un tasso di disoccupazione del 12,5%. Durante la crisi il tasso di povertà è aumentato fino al 14,3% e la disoccupazione ha toccato il 16,9%. Nonostante la crisi economica il Paese è riuscito a mantenere crescita al 3% e una buona stabilità finanziaria.

L’economia albanese continua ad essere largamente basata sul settore agricolo che rappresenta circa il 20% della produzione nazionale e quasi la metà degli occupati. Nonostante questo grazie all’attrazione di investimenti esteri e al processo di urbanizzazione l’Albania ha conoscito una transizione importante verso lo sviluppo del settore secondario e terziario (in particolar modo legato ai servizi bancari, alle telecomunicazioni e al turismo).

L’Albania sta affrontando un percorso di riforme strutturali che hanno l’obiettivo di renderla un paese sempre più vicino all’eurozona.

Contesto sanitario. La speranza di vita alla nascita in Albania è di 74 anni. La mortalità infantile (15 per 1.000) e materna (21 per 100.000) sono fortemente diminuite negli ultimi anni, grazie al rafforzamento ed al miglioramento dei servizi sanitari e dal generale sviluppo del paese che ha garantito miglioramenti in tutti i determinanti della salute. Le malattie non trasmissibili rappresentano ad oggi la principale causa di morte ed i principali fattori di rischio sono legati all’ipertensione, all’obesità e al consumo di tabacco. Il tasso di immunizzazione della popolazione è al 100%.

Il sistema sanitario attuale. L’istituzione di un sistema sanitario nazionale è successiva alla Seconda Guerra Mondiale, quando venne preso come modello di riferimento quello sovietico, il cd. «modello Semashko», estremamente centralizzato con prestazione di servizio gratuita all’utente finale. La sua operatività è stata mantenuta per tutti i 50 anni del regime.

I successivi anni ’60 hanno visto lo sviluppo in particolare del sistema di sanità primario, attraverso la creazione di centri epidemiologici in ciascuno dei 26 distretti del Paese e la previsione di una ostetrica per ogni villaggio, quale responsabile per le cure prenatali e le vaccinazioni.

Negli anni ’70 si è successivamente proceduto alla messa in essere della rete ospedaliera, con la costruzione di un ospedale per ogni distretto, responsabile per la cura di base, e con la realizzazione di policlinici per la cura specialistica.

A partire dagli anni ’80 il Ministero della Sanità albanese ha predisposto una regolamentazione di tutti i servizi sanitari a livello distrettuale. All’inizio degli anni ’90, con l’avvento della democrazia pluralista, le problematiche riscontrate durante la transizione hanno messo in crisi l’intero sistema sanitario esistente. Proprio per far fronte al deterioramento dei servizi sanitari e per garantire efficienza al sistema, quest’ultimo è stato oggetto, a partire dal 1993 di numerose iniziative volte ad una riforma del quadro normativo e dell’assetto governativo.

Il sistema di gestione dell’apparato è tuttora molto centralizzato e le strutture e i servizi sanitari di secondo e terzo livello sono gestiti direttamente o tramite le varie direzioni distrettuali dalle istituzioni centrali:

  1. Il Ministero della Sanità è l’istituzione responsabile dell’amministrazione, pianificazione e formulazione delle politiche e assegnazione delle risorse per la sanità. Tuttavia, ancora oggi il Ministero ha la gestione diretta della maggior parte dei servizi sanitari, con la parziale eccezione dei servizi sanitari di primo livello.
  2. L’Istituto di Salute Pubblica (ISP) dipende dal Ministero ed è responsabile per la protezione della salute pubblica (in particolare con riferimento alla prevenzione ed al controllo delle malattie infettive ed al Programma Nazionale della Vaccinazione), della salute ambientale, del monitoraggio della qualità degli alimenti (insieme al Ministero dell’Agricoltura), dell’acqua potabile e dell’aria. Inoltre risponde per la promozione e educazione alla salute. L’istituto organizza e conduce ricerche e indagini, raccoglie dati statistici, monitora la qualità dei servizi, fornisce pareri sulle politiche sanitarie, provvede al supporto tecnico e funge da centro nazionale di ricerca e formazione.

A livello distrettuale si distinguono tre direzioni che dipendono dal Ministero e dall’ISP e che gestiscono le strutture e i servizi sanitari di secondo livello (solo in parte di primo livello) e che svolgono tutte le funzioni attinenti alle due istituzioni centrali:

  1. la Direzione Distrettuale dei Servizi Sanitari di primo livello
  2. la Direzione Distrettuale Ospedaliera
  3. la Direzione Distrettuale di Salute Pubblica

I servizi sanitari di primo livello sono amministrati nelle aree urbane dal Ministero della Sanità, mentre nelle aree rurali sono in gestione alle amministrazioni comunali a cui il Ministero delle Finanze eroga fondi destinati alla loro gestione.

Attualmente i servizi sanitari erogati sono coperti da un sistema misto di tassazione e assicurazione contro le malattie. La maggior parte dei fondi proviene dalla spesa pubblica: è il Ministero delle Finanze a distribuire i fondi al Ministero della Sanità e ai comuni rurali per la gestione dei servizi sanitari di loro competenza. Esso inoltre provvede al finanziamento dell’Istituto di Assicurazione per l’acquisto dei medicinali di base contro le malattie e per i sussidi previsti per strati particolari della popolazione (come i neonati). Una parte consistente delle risorse finanziarie è coperta dai servizi erogati a pagamento, mentre la parte restante viene fornita da donatori internazionali e da contributi versati dai datori di lavoro.

Prospettive future. Il Ministero della Sanità albanese ha identificato in accordo con le istituzioni internazionali alcune priorità strategiche. In particolare si continua a lavorare sul rafforzamento del sistema sanitario e sullo sviluppo di un sistema di finanziamento sostenibile e capace di garantire una copertura universale alla popolazione. La promozione della salute e la prevenzione delle malattie resta ad oggi un campo di potenziale miglioramento. Infine lo sviluppo delle risorse umane sia in ambito strettamente medico che soprattutto in quello delle competenze manageriali ed organizzative rappresenta una priorità nelle politiche governative che deve essere affiancata dal continuo miglioramento del sistema informativo del sistema sanitario stesso.

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