Dengue

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Agente infettivo: Dengue virus, di cui se ne conoscono 4 sierotipi differenti: DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4.

Epidemiologia, distribuzione geografica e impatto della malattia: La malattia è diffusa nelle zone tropicali e subtropicali , influenzata fortemente dalla stagione (piogge), temperatura e grado di urbanizzazione. Globalmente per anno si stimano dai 280 ai 520 milioni di infezioni, di cui circa 100 milioni con manifestazioni cliniche di vario grado. I principali vettori della malattia, le zanzare genere Aedes, si stanno espandendo in nuovi paesi, e sono ad oggi presenti in 150 stati. Questa espansione è favorita dai viaggi e dal mercato globale delle merci, che favorisce la diffusione del vettore attraverso le uova delle zanzare. Occorre tenere presente che i vettori della Dengue possono trasmettere altri virus come quello del Chikungunya. Attualmente i 4 sierotipi virali sono diffusi contemporaneamente nelle aree dove la malattia è endemica.

Modalità di trasmissione: Dengue virus è trasmesso soprattutto dalle zanzare del genere Aedes, in particolar modo la specie Aedes aegypti. Altre specie di zanzare in grado di trasmettere il virus sono Aedes albopictus ,la “nostra zanzara tigre”, Aedes polynesiensis e Aedes scutellaris. L’uomo è il principale reservoir virale, la zanzara che acquisisce sangue umano infetto diventa a sua volta infetta e in grado di trasmettere il virus.

Cenni clinici: Spesso i soggetti infettati con il virus della dengue presentano manifestazioni cliniche leggere o sono asintomatici, solo una piccola percentuale presenta invece una forma complicata che può essere pericolosa per la vita. Il periodo di incubazione normalmente dura 4-7 giorni (intervallo massimo di 3 – 14 giorni). Le manifestazioni cliniche più frequenti sono caratterizzate dall’insorgenza brusca di febbre e altri sintomi come cefalea, forti dolori retro-oculari, dolori osteomuscolari, eruzioni cutanee e lievi manifestazioni emorragiche. In una piccola percentuale di casi si può sviluppare una forma emorragica della malattia che può indurre a insufficienza del sistema circolatorio e shock, che può essere potenzialmente fatale in assenza di un trattamento adeguato e tempestivo. Sono maggiormente a rischio di sviluppare una forma emorragica della malattia, quei soggetti che vengono infettati per una seconda volta con sierotipo virale differente. Non esiste terapia specifica, il trattamento si avvale prevalentemente di misure di supporto.

Prevenzione e controllo: Non esistono vaccini approvati per il Dengue virus e la prevenzione della malattia si basa quindi sul controllo della popolazione della zanzara vettrice (interventi ambientali, utilizzo di agenti di controllo, etc.) e sulla protezione dal contatto dalle zanzare dei residenti delle zone endemiche (Abiti che coprano completamente la cute, utilizzo di repellenti, zanzariere, etc.).

Prospettive e sfide: La Dengue è stata identificata come una delle malattie del futuro visto il crescente livello di urbanizzazione, la scarsità di riserve di acqua (risultante in pratiche di accumulo) e i cambiamenti ambientali e climatici. La Global Strategy for dengue prevention and control (2012–2020) pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto come specifico obiettivo la riduzione della mortalità e la morbosità della Dengue rispettivamente del 50% e del 25% entro il 2020. La strategia proposta consiste in 5 elementi tecnici: Diagnosi e case management; strategie di sorveglianza integrate e di pronta risposta all’insorgere di focolai epidemici; controllo sostenibile dei vettori; implementazioni future di vaccini e ricerca. Le regioni e gli stati membri sono incoraggiati ad adottare tale strategia congiuntamente.

DENGUE

Distribuzione mondiale dei paesi o zone a rischio trasmissione di Dengue, 2014

“Investing to overcome the global impact of neglected tropical diseases: third WHO report on neglected diseases 2015.”

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