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Etiopia

Medici per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
0,03

Personale infermieristico e ostetrico per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
0,25

Risorse esterne per la sanità come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
50,3

Spesa sanitaria out-of-pocket come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
41,2

Spesa sanitaria pubblica come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
48,4

Spesa sanitaria privata come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
51,6

Spesa sanitaria totale pro capite (PPP int. $) (WHO 2012):
43,7

Spesa sanitaria totale come % del GDP (WHO 2012):
3,8

Scheda paese

Introduzione. Con i suoi 94,1 milioni di persone ed un tasso di crescita della popolazione del 2,6%, l’Etiopia è il secondo Paese più popoloso dell’Africa Sub Sahariana ma anche un dei Paesi più poveri del mondo. Il reddito pro capite si attesta sui $ 470. Allo stesso tempo l’economia Etiope è cresciuta annualmente del 10,8% dal 2003 al 2013 grazie ad un forte sviluppo del settore agricolo e di quello dei servizi ed una forte crescita della domanda interna. Grazie a questo sviluppo la popolazione che vive in estrema povertà è passata dal 38,7% del 2004 al 29,6% nel 2010 con l’obiettivo di arrivare entro il 2015 al 22,2%. Il Paese sta conoscendo una difficile transizione da un Governo fortemente centralizzato ad un Governo Federale.

Contesto sanitario. L’Etiopia ha raggiunto gli obiettivi di sviluppo del millennio riguardanti la mortalità infantile e l’accesso all’acqua potabile. Gli enormi sforzi nel miglioramento del tasso di mortalità materna stanno avendo ottimi risultati. Non si sono raggiunti gli stessi risultati invece per quanto riguarda la mortalità neonatale che ha conosciuto solo una lieve riduzione negli ultimi anni.

Il progressi nello stato di salute di popolazione indicano che circa l’80% delle malattie sono attribuibili a condizioni che possono essere prevenute e relative a malattie infettive, alla malnutrizione e all’igiene personale. La prevalenza della TB si atesta a 247 per 100.000 persone, mentre quella dell’HIV era di 1,5% nel 2011. Come in molto altri paesi stanno emergendo invece le malattie non trasmissibili come conseguenza del processo di sviluppo e di urbanizzazione del Paese.

In Etiopia si registra un basso tasso di utilizzo dei servizi sanitari che corrisponde ad una scarso grado di accessibilità e qualità dei servizi.

Il sistema sanitario attuale. Il diritto alla salute per ciascun cittadino Etiope è garantito dalla Costituzione della repubblica Democratica Federale di Etiopia del 1995, che prevede l’obbligo da parte dello stato di prendersi carico dei bisogni sanitari della popolazione. Per il raggiungimento degli MDGs Il ministero della Salute ha predisposto un piano strategico di sviluppo ventennale per il settore sanitario, suddiviso in quattro quinquenni di cui l’ultimo quello che comprende il periodo 2010-2015. Il meccanismo di governance di implementazione del piano include un Forum Consultivo, un Comitato di Coordinamento, dei meeting di revisione con cadenza periodica e annuale.

I risultati raggiunti sono dovuti all’applicazione di un approccio comprensivo capace di tener conto del ruolo dei determinati sociali della salute quali l’educazione, la riduzione della povertà, l’accesso all’acqua potabile e a servizi igienici.

L’Etiopia ha sviluppato un sistema sanitario decentralizzato che assicura servizi di prevenzione e cura della popolazione erogati da parte di attori pubblici privati for profit e privati non profit. Il sistema si articola su tre livelli di competenza e dedica un particolare ed innovativo programma di estensione dei sistemi sanitari community-based per rispondere ai bisogni primari della popolazione. La copertura della Primary Health Care arriva al 90%, raggiungendo la maggior parte delle aree rurali del Paese attraverso una rete sempre più fitta di strutture sanitarie che per l’11% è rappresentata dal settore privato.

Prospettive future. La scarsità di personale sanitario e di fondi dedicati a questo settore, nonché la scarsa capacità di pianificare, implementare, monitorare e valutare i servizi a livello regionale, di zona e di distretto rimangono i principali problemi da risolvere. Tali sfide possono essere superate solo grazie ad una politica di partenariato ampio a livello nazionale ed internazionale capace di rafforzare il sistema sanitario, sviluppare le risorse umane controllare l’insorgere di epidemie o l’aumentare dell’incidenza di malattie trasmissibili e non trasmissibili.

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