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Uganda

Medici per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
0,12

Personale infermieristico e ostetrico per 1000 abitanti (WHO ultima rilevazione):
1,31

Risorse esterne per la sanità come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
28,6

Spesa sanitaria out-of-pocket come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
49,3

Spesa sanitaria pubblica come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
23,9

Spesa sanitaria privata come % della spesa sanitaria totale (WHO 2012):
76,1

Spesa sanitaria totale pro capite (PPP int. $) (WHO 2012):
107,8

Spesa sanitaria totale come % del GDP (WHO 2012):
8

Scheda paese

Introduzione. L’Uganda è una delle prime nazioni Africane che si è aperte all’economia di mercato. Tale passaggio è avvenuto con l’ascesa al potere del National Resistance Movement (NRM) nel 1986. Parallelamente però il Paese ha conosciuto lo scoppio di una guerra civile portata avanti dal Lord’s Resistance Army (LRA) che ha causato nelle regioni del Nord migliaia di morti e milioni di rifugiati. Il LRA è stato spinto fuori dal territorio nazionale nel 2005. Il Paese ha conosciuto una crescita economica foret negli anni ’90 (7%) con un lieve rallentamento dal 2006 ad oggi (5%).

Tale sviluppo economico ha permesso un’importante riduzione del tasso di povertà dal 56% del 1993 al 19,7% del 2013. In Uganda sono stati fatti importanti passi avanti nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, specialmente rispetto alla riduzione della povertà , alla promozione dell’equità di genere, alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo di partnership strategiche per lo sviluppo. Nonostante questo l’Uganda rimane un paese molto povero.

Contesto sanitario. L’aspettativa di vita alla nascita in Uganda si attesta sui 57 anni. Alcuni indicatori hanno dimostrato un miglioramento nel recente passato anche se il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio non è stato centrato del tutto. Per esempio la mortalità infantile si è ridotta da 76 per 1.000 nel 2006 a 54 per 1.000 nel 2011 e la mortalità materna è passata da 435 a 320 per 100.000 nati vivi nello stesso periodo. La prevalenza dell’HIV è cresciuta dal 6,4% del 2004 al 7,3 del 2011.

Il tasso di fertilità totale è circa di 6,2 parti per donna. L’88% della popolazione vive in aree rurali e quasi la metà della popolazione ha meno di 15 anni.

Le principali malattie sono prevalentemente quelle trasmissibili, sebbene anche in Uganda stiano sempre più emergendo anche le malattie non trasmissibili. Le malattie tropicali dimenticate continuano a rappresentare un grave problema per l’Uganda soprattutto nelle campagne e nelle comunità povere. Essendo l’Uganda un paese di arrivo di molti rifugiati che arrivano dai Paesi vicini esisto alti rischi di importazione di malattie come la polio. Ci sono stati negli ultimi anni delle emergenze per lo scoppio di epidemie di ebola, epatite E, colera.

Il sistema sanitario attuale. L’Uganda ha varato una National Health Policy 2010-2020 e un Health Sector Strategic and Investment Plan. L’obiettivo generale del governo è quello di raggiungere buoni standard di salute per tutta la popolazione al fine di promuovere una vita sana e produttiva e ridurre le disuguaglianze.

L’Uganda ha un sistema decentrato di governo che si articola in 112 distretti. La spesa sanitaria totale per capita nel 2009 era di 52 $ per capita. La spesa delle famiglie in sanità come percentuale della spesa sanitaria totale è pari al 42%. Il dato della spesa out-of-pocket è molto preoccupante in termini di accessibilità alle cure e di sostenibilità del sistema sanitario stesso. È quindi necessario un allineamento delle priorità, un efficientamento nell’allocazione e nell’uso delle risorse specialmente con i principali donors. Un altro grave problema è rappresentato dall’insufficienza di personale sanitario qualificato e capace di garantire i servizi. Nonostante i miglioramenti nell’approvvigionamento dei medicinali e dell’equipaggiamento essenziale, il management sanitario deve essere molto migliorato e devono essere sviluppate le competenze di pianificazione strategica. È inoltre fondamentale sviluppare il monitoraggio e la valutazione dei programmi e dello stesso funzionamento delle strutture attraverso l’adozione di sistemi di raccolta e ed analisi dei dati adeguati al Paese.

Prospettive future. Il governo Ugandese in accordo con l’OMS individua come principali priorità future la promozione della salute e la prevenzione con un approccio che tenga conto dei determinanti sociali della salute, l’impegno nello sviluppo di programmi di interesse nazionale in aree specifiche (quali la lotta contro la malaria, l’HIV/AIDS, la TB, le NTDs, le malattie non trasmissibili e la salute riproduttiva), il rafforzamento del sistema sanitario 8in termini sia di management, che di finanziamento, che di sviluppo delle risorse umane), lo sviluppo di sistemi informativi adeguati, e il consolidamento delle partnership pubblico-private sia a livello locale che a livello globale.

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