05Dicembre

Programma di sviluppo di una rete sanitaria in Kenya, Uganda e Tanzania: il primo workshop sulla sicurezza e qualità nell’area materno infantile

Si è tenuto a Nairobi dal 27 al 29 novembre il primo Workshop Regionale nell’ambito del programma di cooperazione sanitaria internazionale denominato “Creazione di una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in cui il Centro di Salute Globale consulente tecnico-scientifico.

Il programma ha come obiettivo quello di rafforzare la cooperazione in ambito di salute materna e infantile tra Kenya, Uganda e Tanzania mettendo in rete 33 strutture sanitarie selezionate nei tre paesi. Il Centro di Salute Globale contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del programma attraverso il coordinamento dell’attività di formazione e la realizzazione di tre workshop interregionali su temi di qualità e sicurezza in ambito materno infantile e gestione e prevenzione delle infezioni.

Questo primo workshop ha avuto come obiettivo quello di condividere con i rappresentanti delle strutture sanitarie coinvolte – 36 tra medici, infermieri, ostetriche e rappresentanti del management sanitario – buone pratiche, esperienze di successo relative alla salute materna e neonatale realizzate nei tre paesi beneficiari del programma e creare così la base per rafforzare il patrimonio comune di conoscenze in un’ ottica di collaborazione sud-sud e nord-sud.
Per il Centro di Salute Globale, Tommaso Bellandi (USL Toscana Nord Ovest), Massimiliano Ciantelli (Centro NINA dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana) e Giulia Dagliana (Centro Salute Globale), hanno contribuito alla riflessione sulla centralità dei processi di condivisione del sapere acquisito attraverso l’esperienza di prima linea per il costante miglioramento dei sistemi sanitari. Durante il workshop sono emerse ipotesi di replicabilità di alcune delle esperienze presentate, tra le quali: l’uso dei ecografi portabili per la diagnosi precoce di rischi materni e neonatali anche nelle zone più remote dei tre paesi; modelli organizzativi per il trasferimento di donne e neonati critici in contesti di mobilità e comunicazione difficile in una logica hub-spoke; strumenti per un’accurata diagnosi di emorragia post parto e relativa gestione appropriata e metodi innovativi di formazione in simulazione a distanza per favorire lo sviluppo di competenze tecniche e non-tecniche.

Africa, AUOP, Azienda Usl Toscana Nord-ovest, Kenya, Tanzania, Uganda